“La proroga quasi quadriennale, dal luglio 2017 al 2020, del termine per le concessioni del commercio su aree pubbliche è un fulmine a ciel sereno per il settore. Centinaia di Comuni hanno già attivato le procedure per rinnovarle. Cambiare in corsa le regole del gioco, ad appena sette mesi dalla scadenza inizialmente prevista, non farà altro che creare ulteriore confusione ed incertezza”.
A dichiararlo è Maurizio Innocenti, Presidente di Anva, l’Associazione Confesercenti del Commercio su Aree Pubbliche.
“Abbiamo sempre contestato e contrastato la direttiva Bolkestein – continua Innocenti – e abbiamo lavorato duramente per raggiungere in sede di Conferenza Stato Regioni un accordo sul rinnovo delle concessioni che tutelasse i circa 200mila imprenditori del settore ed i loro dipendenti. Un’intesa equilibrata ed utile a tutti, perché premia l’esperienza degli operatori, confermata anche da questo provvedimento. Lo stop di tre anni stabilito dal Governo, però, rende il settore complessivamente più fragile, perché rinvia la soluzione definitiva della questione. Sorprende inoltre l’inserimento dell’intervento nel milleproroghe, in assenza di scadenze al 31 dicembre 2016. Le stesse Regioni che hanno già adottato provvedimenti al riguardo non ci risultano essere state preventivamente consultate, nonostante abbiano piena competenza in materia di commercio su aree pubbliche”.
“In generale, comunque – conclude Innocenti -, ci aspettavamo una proroga tecnica temporalmente più contenuta. Sulla legittimità della norma si pronunceranno gli Enti competenti, nel frattempo, in attesa della conversione in Legge, agiremo nel modo più efficace per dare le massime tutele agli imprenditori che esercitano la propria attività su aree pubbliche”.