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Moneta elettronica, Anva-Confesercenti Modena: “Bene incentivare l’uso del POS, ma contrari a sanzioni a chi lo rifiuta. Costi delle commissioni pagate dagli ambulanti troppo alte: vanno ridotte”

posL’uso del POS negli acquisti va di sicuro incentivato. Ma quanto vorrebbe stabilire il Governo è cioè prevedere sanzioni a carico di chi lo rifiuta, sta già creando parecchio malcontento anche tra la categoria dei venditori ambulanti che operano sia al mercato settimanale cittadino che in quelli della provincia. “Non siamo contrari all’uso del POS, ma occorre andare incontro anche alle esigenze di chi lavora – commenta Anva-Confesercenti Modena, sigla che raccoglie il maggior numero degli operatori ambulanti del territorio – Siamo al corrente del fatto che una più incisiva diffusione della moneta elettronica, garantisce maggiore sicurezza. Ma le commissioni bancarie, a carico di chi svolge l’attività di ambulante sono ancora troppo elevate e, divenute di fatto un costo passivo e sproporzionato che grava sull’intera attività”.
L’obbligo del POS, ricorda Anva Modena era entrato in vigore già nel 2012. In un primo momento col dovere di accettare i pagamenti superiori a 30€, poi con la finanziaria 2016 il tetto era sceso a 5€. Fino ad ora però non è stato predisposto nessun sistema sanzionatorio a riguardo. “Perché quindi pensare di prevederlo adesso? – chiede l’Associazione che aggiunge – Le nuove regole europee, conseguenti al Regolamento (UE) 2015/751 che stabilisce un tetto massimo alle commissioni interbancarie, pari allo 0,3 per cento del valore dell’operazione per le carte di credito e allo 0,2 per cento per i pagamenti con carta di debito, operative anche in Italia, non hanno contribuito a significative diminuzioni delle commissioni pagate dagli operatori commerciali. Se il Governo vuole sanzionare chi non accetta i pagamenti elettronici, allora deve prevedere una forma di credito di imposta per le spese sostenute dalle imprese per dotarsi e mantenere il terminale per i pagamenti senza contante. Oltre ovviamente, stabilire un significativo contenimento dei costi per le commissioni interbancarie per i pagamenti di modesta entità. Abbassando di fatto i costi attuali di transizione, fin troppo elevati”, conclude Anva Modena.

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