“Il commercio abusivo e la contraffazione dei prodotti sono da contrastare con ogni mezzo. A sostenerlo ANVA-Confesercenti Modena: “I soggetti che operano al di fuori della legalità mette a rischio l’attività di chi lavora onestamente e la salute dei cittadini”
Plauso di ANVA-Confesercenti per il sequestro di merce contraffatta, operato dal Corpo Unico della Polizia Municipale a Castelnuovo Rangone in occasione della Fiera di maggio. “Un segnale importante soprattutto a tutela di chi lavora onestamente in occasione di manifestazioni fieristiche che attirano molti visitatori. Fondamentale ripristinare e tutelare la legalità anche e soprattutto nel commercio. Di fronte ad abusivismo e contraffazione la guardia va mantenuta alta. E per questo ci sentiamo di dire che questo genere di interventi vanno nella direzione giusta”, sottolinea l’Associazione.
“Prodotti come quelli sequestrati dalla Fiamme Gialle – aggiunge ANVA-Confesercenti – privi della documentazione di conformità, oltre alla pericolosità, generano un tipo di concorrenza sleale volta a danneggiare il tessuto imprenditoriale locale e sottraendo in questo modo all’economia sana ingenti quantità di risorse, in una situazione per altro ancora di crisi per i consumi. Oltre a ciò c’è anche un problema di tutela della sicurezza e della salute dei consumatori minacciata dalla messa in commercio di questo genere di prodotti. Con conseguenze, per la stragrande maggioranza delle imprese e degli imprenditori che si sforzano di vivere e lavorare nel rispetto delle regole, facilmente immaginabili sia in termini di rischio di chiusura dell’attività che di perdita di posti di lavoro. E’ necessario mettere in campo ogni mezzo per espellere dal mercato quei soggetti che operano al di fuori della legalità. Inoltre la crescita dell’abusivismo allontana i consumatori dai banchi in quanto il rapporto tra abusivismo e dequalificazione dei mercati e delle fiere è purtroppo un circolo vizioso.
ANVA-Confesercenti Modena invita a fare attenzione anche su di un importante fenomeno: quello delle cosiddette ‘Imprese fantasma’ che nel settore del commercio ambulante sembra assumere un forte rilievo. “Si tratta di quelle Aziende regolarmente iscritte alle Camere di Commercio con partita IVA risultante ‘aperta’ all’Agenzia delle Entrate, ma che, di fatto, non esercitano alcun genere di attività né di natura sostanziale (acquisto/cessione di beni) né di natura formale (adempimenti fiscali e contributivi). Sul perché esista questo genere di fenomeno si possono fare alcune ipotesi: in primo luogo l’evasione fiscale, operata tramite ‘l’intestazione’ di ditte individuali a soggetti di fatto irreperibili con sede legale inutilizzabile per lo svolgimento di un’attività economica e che in gran parte alimenta il mercato della contraffazione. Oppure il fatto che diversi soggetti di nazionalità straniera utilizzano la prassi ‘ormai consolidata’ di aprire un’impresa solo per ottenere i vantaggi che ne derivano dall’avere una partita IVA e dal risultare formalmente titolari di impresa ed avere una fittizia stabile occupazione ed una fonte di reddito.”