Sono molti gli operatori che si sforzano di garantire servizio e qualità elevati. Il declino verso una proposta di merci scadenti va fermato
Due giorni di mercato, oltre 150 operatori il giovedì in Piazza Martiri e un ottantina circa, il sabato. Quasi tutte le categorie merceologiche presenti: dal fresco, all’abbigliamento, ai casalinghi, etc.. Un polo commerciale la cui attrattività non si ferma ai soli carpigiani, ma storicamente è extraterritoriale: dai comuni limitrofi a quelli della vicina provincia di Reggio Emilia. Questa a colpo d’occhio è la realtà mercatale di Carpi: coi suoi pro e contro come altre del territorio, ma anche con problemi che durano da tempo e da risolvere. Come hanno indicato gli ambulanti stessi, nell’indagine condotta da Anva-Confesercenti Modena, da cui emergono: il peggioramento del mercato nell’ultimo decennio, il calo di fatturato, l’incremento dell’abusivismo, la necessità di controlli e i troppi mercati domenicali e festivi definiti, “Un problema che incide sugli affari: va regolamentato.”
Il questionario. Una ventina le domande, che ANVA ha posto nell’aprile scorso – 130 circa i questionari distribuiti, 84 quelli consegnati compilati e in gran parte firmati – agli operatori del mercato di Carpi. Tra gli argomenti: andamento degli affari, cambiamenti avvenuti, abusivismo, gestione, normative, clientela, sicurezza, affittanze, mercati domenicali, etc.. Con l’obiettivo di raccogliere pareri ed opinioni in modo diretto rispetto l’andamento generale e le eventuali questioni da risolvere e quindi migliorare per quella che fra tutte risulta l’attività commerciale più antica.
Carpi, la situazione: peggioramento, calo del fatturato e abusivismo. Il parere espresso dai commercianti ambulanti definisce una situazione per il mercato di Carpi, poco positiva. È quasi la totalità degli intervistati (95,2%) a parlare di peggioramento nell’ultimo decennio, a partire dalle vendite e quindi dai fatturati. Il periodo di difficoltà economiche e la ridotta capacità di spesa delle famiglie, hanno pesato fortemente e la ripresa anche in quest’ambito stenta a concretizzarsi. Nei tre anni compresi tra il 2013 e il 2015, gli affari sono risultati in calo per la maggioranza degli intervistati, col 26,3% che ha segnalato flessioni anche del 30% e oltre. E ben poco rosee sono anche le previsioni per il futuro delle attività imprenditoriali, dove oltre il 66% parla di un’ulteriore recrudescenza. Al peggioramento inoltre, avrebbero contribuito: l’abusivismo – cresciuto negli ultimi 5 anni per il 72% degli operatori – che influisce sull’attività dell’88,5% degli imprenditori intervistati; le affittanze dei posteggi che per quasi il 91% degli operatori monitorati ha significato un peggioramento della qualità dell’offerta merceologica del mercato, e la liberalizzazione delle tabelle merceologiche, bocciata dal 71%%.
I problemi, secondo gli ambulanti. Più o meno prioritari, diversi sono i problemi individuati ed emersi nel corso dell’indagine a cui sarebbe opportuno trovare soluzione. Al primo posto, la sicurezza del mercato, da migliorare per oltre l’85% dei venditori; quindi i mercati domenicali e festivi, in città e nei comuni limitrofi. Oltre il 68% degli ambulanti che hanno preso parte all’indagine li indica come un problema “sempre”; per il 14,6% lo sono, se non vengono pianificati ad inizio anno. La maggioranza, quasi il 94%, ritiene che i mercati domenicali e festivi siano da regolamentare, dato che, sempre la maggioranza (e questa volta il 74%) afferma che tra Carpi e i territori comunali vicini di “Mercati domenicali e festivi se ne tengono troppi.”
Gestione e rappresentanza. Un dato significativo e volendo in controtendenza, emerge dalla richiesta da parte degli intervistati di maggior tutela e promozione della categoria degli ambulanti. Quindi della necessità di avere al loro fianco e di essere rappresentati da un’Associazione imprenditoriale. Anche in questo caso è la maggioranza degli operatori ad esprimersi a tal senso: il 56%. Altri spunti interessanti affiorati, riguardano invece la gestione del mercato di Carpi. In primo luogo quasi il 60% si è espresso favorevole per il mantenimento della gestione dell’area mercatale da parte del Comune, mentre il 21% da parte di un consorzio di operatori. Positivo inoltre il giudizio agli eventi promozionali del ‘Forum 1344’: il 41,6%, in merito si è detto favorevole.
Clientela e priorità di miglioramento. Attualmente la clientela dei mercati di Carpi è prevalentemente abituale. Ad indicarlo, il 44,4% degli intervistati, seguiti da un 42% che la definisce metà abituali e metà occasionali. Tutti però non mancano di far notare (sono il 90% in questo caso), come in prevalenza si tratti di consumatori o famiglie residenti in città o nei comuni limitrofi. Per aumentare i frequentatori e la qualità, occorre sicuramente pensare di migliorare l’attività del mercato, ed oltre alle questioni già citate relative a sicurezza, lotta all’abusivismo e regolamentazione dei mercati festivi, gli ambulanti indicano anche altre priorità. Tra queste: il reinserimento delle tabelle merceologiche visto favorevolmente da oltre il 71% degli intervistati; una maggior qualità della merce e dei prodotti, rispetto delle regole e incremento dei controlli (relativi a Durc, licenze, revisione mezzi, etc.), meno affittanze, chiusura domenicale dei centri commerciali, allacciamenti elettrici, aumento dei parcheggi e collocare in un’area apposita all’interno del mercato chi vende merce usata (sarebbe positivo per il 65%).
“Emerge, dalle risposte degli ambulanti, una situazione molto preoccupante. Il calo del fatturato degli ultimi anni, legato anche e soprattutto a fattori d’insicurezza come l’abusivismo, comportano il rischio concreto di un avvitamento del mercato su se stesso, in una spirale senza fine verso degrado e qualità scadente delle merci. Ciò non farebbe altro che favorire la fuoriuscita da Piazza Martiri degli operatori che, ancora oggi, si sforzano di proporre alla clientela carpigiana un prodotto ed un servizio di qualità elevata. Questo è un problema da scongiurare e risolvere: non solo per la sopravvivenza del mercato medesimo, ma nell’interesse generale del commercio in centro storico. Il cuore di Carpi ha la necessità anche da parte del mercato di un’offerta commerciale tale da allontanare eventuali forme di degrado”, evidenzia Confesercenti Area di Carpi e Terre d’Argine.