Il Presidente Innocenti: “Canale distributivo da valorizzare”
La crescita dell’abusivismo e la dequalificazione dei mercati allontanano i consumatori dai banchi. Dal 2008 ad oggi i clienti abituali di mercati di commercio ambulante in Italia sono passati dal 26 al 18%: un calo quantificabile in circa 3 milioni di persone, pari a quasi un terzo del totale. E’ quanto emerge da un Sondaggio Confesercenti SWG realizzato in occasione del Convegno “C’era una volta il mercato. Qualità, accoglienza, luogo di incontro e opportunità di acquisto. Riprendiamoci il mercato, basta degrado, basta abusivi” organizzato durante l’Assemblea Annuale ANVA Confesercenti svoltasi a Roma.
A incidere sulla situazione è stata senz’altro la crisi; ma ha pesato anche una progressiva disaffezione dei consumatori, allontanati dalla crescita dell’abusivismo, che peggiora l’ambiente e l’offerta. Tra le motivazioni più citate da chi ha abbandonato gli acquisti fra i banchi, infatti, la presenza di troppi venditori abusivi o irregolari è al primo posto, segnalata dal 21% degli intervistati. Seguono il basso livello dei prodotti in vendita (20%) e la sensazione che i mercati siano diventati troppo caotici (15%).
“Il rapporto tra abusivismo e dequalificazione dell’offerta è, purtroppo, un circolo vizioso” commenta Maurizio Innocenti, Presidente dell’Anva. “Il boom di venditori abusivi ha portato ad un peggioramento generale dell’immagine dei mercati. Irregolari e abusivi, infatti, vendono soprattutto merce contraffatta o di dubbia provenienza e qualità, portando molte persone a ritenere che ci sia stato un forte peggioramento qualitativo dell’offerta di questa tipologia di commercio. Una generalizzazione sbagliata: ci sono moltissimi imprenditori regolari, attivi nel commercio su aree pubbliche e nei mercati, che puntano proprio su un elevato rapporto qualità prezzo per attirare e fidelizzare la clientela. Per questo il commercio ambulante è un canale distributivo che va tutelato e valorizzato”.
La crescita del fenomeno abusivismo è chiaramente avvertita anche dagli italiani che frequentano i mercati. Il 36% segnala di aver assistito negli ultimi anni all’aumento del numero di abusivi, mentre solo un consumatore su dieci dice non riscontrarne la presenza nel mercato in cui si serve abitualmente. Una quota molto vicina al 31% di intervistati dichiara che l’ambiente in cui si svolge il mercato è peggiorato rispetto a 5 anni fa.
La clientela rimasta, però, ha comunque ancora buoni motivi per scegliere di fare la spesa tra i banchi. Le persone che frequentano i mercati lo fanno soprattutto per “curiosare”, per svagarsi in un contesto che abbina un’atmosfera piacevole a prodotti convenienti, dividendosi più o meno equamente per quanto riguarda la tipologia di acquisto fatto: il 29% compra prodotti alimentari, ed una quota uguale cerca quelli non alimentari. Chi acquista entrambi invece è il 27%, mentre il 13% li frequenta per puro piacere e non acquista quasi mai nulla.
Fatturati in caduta e mercati sempre più abbandonati a loro stessi, dequalificati e assediati dall’abusivismo. È questa, infatti, l’opinione degli imprenditori dei mercati ambulanti intervistati da Confesercenti, che ha selezionato un campione composto di operatori con almeno 10 anni di attività. I risultati del Sondaggio sono stati presentati nel corso dell’Assemblea ANVA.
La grande maggioranza degli imprenditori (88%), considera peggiorato in questi ultimi 10 anni il mercato in cui svolge la propria attività, mentre il 10% ritiene che sia rimasto uguale e solo il 2% registra un miglioramento. Ben 8 imprenditori su 10 segnalano di avere registrato un calo del fatturato negli ultimi 5 anni, contro una quota del 2% che dichiara di avere aumentato il proprio fatturato. La situazione è così difficile che il 24% degli operatori confida di avere intenzione di cedere o chiudere l’attività.
Il problema più segnalato è, ancora, l’abusivismo: l’80% circa degli imprenditori ritiene infatti che la concorrenza degli operatori abusivi influisca molto sul fatturato della propria attività. Il fenomeno sembra rappresentare un problema più grave al Sud e al Centro, dove la percentuale sale al 90%, che al Nord (70%). La percezione della maggior parte degli intervistati (circa il 72%) è che negli ultimi 10 anni le attività abusive sono aumentate, mentre sono rimaste stabili per il 15% ed in calo per il restante 9,6%.
Gli interventi desiderati dagli imprenditori. Per quasi un operatore su due (il 49%) reinserire le tabelle merceologiche è una priorità per migliorare l’attività dei mercati; seguono (con il 19% di preferenze) la possibilità di articolazioni diverse degli orari, la possibilità di rilevare posteggi confinanti (15%). Il 17%, invece, ha risposto che nessuna di queste soluzioni è una priorità al fine di migliorare lo svolgimento dell’attività e si è espresso liberamente.
Tra chi ha indicato ‘altro’ come risposta, è stato possibile raggruppare le opinioni in due aree prevalenti: il 42% richiede maggiori controlli (ad esempio obbligo del DURC per tutti) e il 27% ritiene che per migliorare l’attività siano necessari interventi volti a ridurre il numero di posteggi, contingentare le licenze, ridurre gli “spuntisti” e limitare il proliferare di centri commerciali. Un intervento molto richiesto dagli imprenditori è anche prevedere la possibilità di affidare la gestione dei servizi dei mercati (guardiania, pulizie, piccola manutenzione, promozione dei mercati) a Consorzi formati da operatori del mercato stesso. Secondo le imprese, una struttura del genere potrebbe portare: a una maggiore qualità del mercato per il 47% degli intervistati; a una crescita del mercato per il 20%; a una maggiore sicurezza per l’11% degli imprenditori ambulanti.
I lavori sono stati aperti da un saluto del Presidente di Confesercenti Massimo Vivoli. Hanno discusso insieme dei risultati delle indagini il Vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico, il Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, il Sottosegretario alle Politiche e agli Affari Europei Sandro Gozi, il Presidente di Indis-Unioncamere Andrea Zanlari ed il Presidente Nazionale ANVA Maurizio Innocenti.
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