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Mercato della Versilia, ANVA Confesercenti Modena: "Danno economico per gli operatori del settore"

Critiche per il mercato di Mirandola previsto per il 29 settembre

“A quanti altri ancora mercati della Versilia o di Forte dei Marmi dovremo assistere quest’anno?”, chiedono gli operatori ambulanti modenesi e ANVA-Confesercenti Modena con riferimento al prossimo, in programma il 29 settembre a Mirandola, di domenica, quando già al mattino a pochi chilometri di distanza si tiene il tradizionale mercato di Cavezzo .

“Il presunto valore aggiunto ai comuni che li ospitano, o il richiamo che dovrebbero generare non nascondono il danno soprattutto economico causato agli operatori del commercio ambulante locali per il continuo susseguirsi di queste manifestazioni. E le ricadute negative si toccano con mano: mercati settimanali quasi deserti, acquirenti in calo e incassi col segno meno. La nostra contrarietà a questo evento come a tutti gli altri del genere, in cui vengono chiamati commercianti da fuori regione a discapito di quelli modenesi, è netta. E per la sola semplice ragione che queste scelte aggravano ulteriormente la già non facile situazione vissuta dal commercio ambulante locale alle prese tra crisi dei consumi e fisco”.

“Riteniamo doveroso ricordare all’Amministrazione comunale che questi eventi non hanno una vera caratterizzazione merceologica o geografica. Perché e lo sottolineiamo, al di là del nome evocativo vengono commercializzate le medesime merceologie e gli stessi prodotti del mercato settimanale”.

“L’attrattività di Mirandola come del suo territorio – conclude ANVA-Confesercenti Modena – se è questo l’obbiettivo dell’Amministrazione comunale, la si ottiene valorizzando al meglio ciò che il territorio stesso offre. Evitando di andare a cercare altro, altrove. A scanso di equivoci, nessuno dunque parla di vietare iniziative simili che potrebbero avere anche ritorni per il commercio in sede fissa, quanto invece di realizzarle coinvolgendo (cosa che spetta al Comune) prima le imprese locali, comprese quelle che operano su suolo pubblico”.