E’ da molto tempo, ormai, che si sta cercando di alzare il livello di attenzione sui problemi legati all’aumento iperbolico delle frutterie gestie da imprenditori stranieri. Non è un elemento di discriminazione il nostro; bensì una sostanziale analisi sui problemi e la necessità di un costante controllo per verificare se tutti gli operatori sono in regola con le normative vigenti. Sappiamo tutti che il rispetto di Leggi, norme e regolamenti comporta costi elevati che influiscono in maniera importante sull’economia di ciascuna impresa: operare nel mancato rispetto di tutte o di alcune di tali normative significa operare concorrenza sleale nei confronti di quelle imprese che ogni giorno si trovano ad affrontare spese e burocrazia. Va detto che quello dell’ortofrutta è un settore in crisi perchè alle difficoltà endemiche come la stagionalità, la tassazione e la concorrenza della grande distribuzione, si aggiunge proprio la piaga dell’abusivismo con un numero sempre crescente di furgoni sulle strisce pedonali che si posizionano davanti ai mercati coperti e su aree pubbliche, in barba alle norme in vigore, soprattutto igienico sanitarie ed annonarie. la contrazione dei consumi, la crescente concorrenza sleale dell’abusivismo, le nuove norme in materia di indicazioni obbligatorire nell’etichettatura e nella provenienza dei prodotti ortofrutticoli, sono alla base della crescente preoccupazione degli operatori del settore.
Occorre sottolineare che questo fenomeno ha una portata più ampia, che non riguarda solo il comparto ortofrutta, ma ogni forma di abusivismo e mancato rispetto delle regole. In sostanza, il commercio langue e l’abusivismo dilaga. I venditori abusivi non pagano tasse, non versano contributi assicurativi e previdenzali e non garantiscono alcuna certificazione di provenienza dei prodotti: come possono in questo modo integrarsi nel nostro sistema economico? E non ci si venga a dire che dobbiamo prendere esempio dagli stranieri, egiziani o cinesi che siano, per entrare nel mondo del commercio. La legislazione italiana è una delle migliori, a livello internazionale, in materia di salvaguardia della salute pubblica e di garanzia del consumatore. I nostri imprenditori ed i nostri giovani sanno cosa fare per operare in questo contesto; non hanno certo bisogno di prendere lezione da chi queste regole cerca sempre di evaderle.